Lupin III: The First sarà la svolta per gli anime in CGI

Il primo film in 3D del ladro gentiluomo sembra essere un capolavoro – almeno dal punto di vista tecnico

Vi ricordate Lupin III – Il castello di Cagliostro? È stato il primo film animato dedicato al ladro gentiluomo, passato alla storia anche per l’eccellente direzione di Hayao Miyazaki. Si tratta di un capolavoro che quest’anno festeggerà il 40° anniversario dall’uscita al cinema, quindi se sapete di cosa stiamo parlando, complimenti a voi: siete dei veri appassionati di animazione – oppure avete parecchie primavere alle spalle, come il sottoscritto!

Ma quest’anno non sarà ricordato solo per questa particolare ricorrenza, infatti il 6 dicembre 2019 saremo testimoni di un grande evento: arriverà nelle sale nipponiche il primo film animato in CGI dedicato al nostro beniamino, che si intitolerà Lupin III: The First.

Il film è stato scritto e diretto da Takashi Yamazaki, già noto per il film di animazione Dragon Quest: Your Story.

 

Un breve recap su Lupin III

Il protagonista – ovviamente – sarà Arsène Lupin III, creato da Kazuhiko Katō, meglio conosciuto con il suo pseudonimo, Monkey Punch, maestro e leggenda del mondo dei manga che ci ha lasciati lo scorso aprile.

Sin dal suo debutto nei fumetti giapponesi, che risale al lontano 1967, Lupin è diventato una vera icona del genere, amatissimo in Giappone e nel mondo. Sebbene a volte sia trascorso del tempo tra un adattamento animato e l’altro, il ladro gentiluomo non è mai stato trascurato per troppo tempo, come testimoniano le tantissime serie, gli OAV e i film d’animazione a lui dedicati.

A renderlo indimenticabile sono state non sono solo le gesta, ma anche gli altri personaggi minori del suo mondo, che con il tempo sono diventati comprimari ed icone della cultura pop: Daisuke Jigen, il suo migliore amico nonché pistolero dalla mira infallibile; Goemon Ishikawa, un samurai discendente da un antico clan giapponese con un grande senso dell’onore; Fujiko Mine – chiamata Margot in alcuni adattamenti –, un’avventuriera scaltra ed egoista, nonché la donna che ha rubato il cuore di Lupin; Koichi Zenigata, tenace ispettore dell’Interpol che cerca di arrestare, invano, l’astuto fuggitivo e la sua banda.

Animazione in 3D e grandi classici: un rapporto turbolento

Lupin III: The First sarà la svolta per gli anime in CGI
Una scena tratta dal trailer di Lupin III: The First

La nuova avventura di Lupin nel mondo dell’animazione in 3D potrebbe essere una grandissima occasione per rilanciare le sue storie, e per farle conoscere a una nuova generazione. Probabilmente l’industria degli anime, attraverso questa tecnica, vuole replicare il successo dei remake di grandi classici dell’ultimo periodo, alcuni dei quali ad opera di Disney – come Il Re Leone che abbiamo recensito qui.

In base a ciò che viene mostrato nel trailer di Lupin III: The First si nota una certa somiglianza stilistica con alcune produzioni viste in passato, in particolare con alcune in 3D della Toho Company – famosa per i film su Godzilla –, ma ancor di più con Doraemon – Il film, arrivato nelle sale italiane nel 2014. Alcune somiglianze si potrebbero anche trovare con un’altra opera recente, ovvero come Pokémon: Mewtwo Strikes Back EVOLUTION!, il remake in 3D del primo film dedicato ai mostriciattoli tascabili, uscito proprio questo mese al cinema solo in Giappone.

Lupin III The First sarà la svolta per gli anime in CGI 3 - Pokémon Mewtwo Strikes Back EVOLUTION!
Ash, Pikachu e Mewtwo in Pokémon Mewtwo Strikes Back EVOLUTION!

Proprio l’ultimo film dei Pokémon permette di soffermarci su una questione importante in queste produzioni revival: l’eterno paragone tra i cartoni animati originali in 2D e i nuovi adattamenti in 3D. Non sempre spettatori e critica hanno avuto un’opinione positiva e unanime, specialmente quando si tratta di character design che vanno a modificare l’immagine di personaggi diventati “classici” o iconici. Il rischio di strafare o di discostarsi troppo dal canone è sempre dietro l’angolo.

 

L’uso della CGI negli anime non è facile, anzi…

L’utilizzo della CGI (Computer-Generated Imagery) è dunque un’arma a doppio taglio, difficile da maneggiare. Per dirla con le parole di Mario Brega in Bianco, Rosso e Verdone: “Questa mano po’ esse’ fero e po’ esse’ piuma”. E diciamo che negli anime è stata spesso fero, dimostrando di essere un elemento pesante o un corpo estraneo.

https://youtu.be/UzjeUZ02Tig
“Oggi è stata na piuma”

Di fronte alle novità non sempre la mente umana reagisce in modo positivo, anzi a volte si chiude proprio a riccio, se poi il lavoro non è di gran qualità allora il discorso è anche motivato: basti pensare a cosa è successo di recente all’uscita trailer del nuovo film Sonic The Hedgehog, dove il nuovo look del famoso personaggio dei videogiochi ha scatenato la rivolta in rete dei fan. La nuova versione è orripilante, oltre che realizzata male: qui la CGI si è rivelata di pessima fattura e ha inciso in negativo.

Per restare nel mondo degli anime, anche qui non mancano esempi di pessimi lavori e cattiva accoglienza da parte dei fan: basti pensare alla recente serie su Berserk, dove l’alternanza tra animazioni in 2D e 3D ha prodotto risultati “discutibili”, tanto che i personaggi sullo schermo a volte sembrano delle marionette stilizzate inanimate – per non dire di peggio.

Anche altri film d’animazione, nonostante il budget e il brand, hanno hanno avuto lo stesso problema nell’oscillare tra diverse forse di animazione, come nel caso della trilogia di film anime su Godzilla, distribuita in Italia da Netflix: sebbene la storia fosse appassionante, il  il vero tallone d’Achille è stato il comparto visivo di qualità altalenante.

https://youtu.be/jn2v_FU_qQg
Il trailer di Godzilla: Monster Planet, primo film animato della trilogia che si trova su Netflix.

Sono pochi quelli che hanno fatto un uso sapiente della CGI all’interno del mondo degli anime, uno dei pochi è un grande maestro del mondo degli anime, ovvero Katsuhiro Otomo, il creatore di Akira, che nel 2004 aveva realizzato Steamboy, uno dei pochi esempi di alternanza intelligente e ben fatta di animazioni in 2D e 3D.

https://youtu.be/rQpbBwA0r14
Il trailer di Steamboy, un film ancora oggi troppo sottovalutato

Ci sono anche degli anime in cui per dare un tocco foto-realistico si è utilizzata la CGI per le animazioni, come nel caso di Final Fantasy: The Spirits Within del 2001, accolto con grande interesse all’epoca, anche se a rivederlo oggi non è invecchiato particolarmente bene, probabilmente a causa di una grafica un po’ datata per gli standard odierni. Una soluzione sicuramente interessante, ma anche parecchio rischiosa.

Utilizzare la CGI per dare maggior realismo ai film animati è davvero un’ardua impresa dunque, non solo per via delle tecnologie e del confronto con il tempo – che non è galantuomo in questo caso –, ma soprattutto per il delicato equilibrio tra stile originale ed rivisitazione in 3D, specialmente quando si tratta di remake. Si pensi al caso del film del 2013 Capitan Harlock, che ha scontentato i fan più puri del cartone, nonostante l’ottimo lavoro svolto in fase di animazione: molti hanno notato una netta differenza con lo stile artistico di Leiji Matsumoto, ovvero del creatore, non gradendo il character design rivisitato dei personaggi, eppure non si può certo dire che fosse animato male!

Lupin III The First sarà la svolta per gli anime in CGI 4 - Capitan Harlock Space Pirate
Il design “troppo” realistico del Capitan Harlock del 2013.

A questo punto è normale pensare che il successo di Lupin III: The First sarà legato alla qualità delle animazioni in 3D. La CGI come verrà utilizzata in questo? Per dirla alla Mario Brega, sarà fero o sarà piuma?

La CGI in Lupin III: The First

Lupin III: The First sarà la svolta per gli anime in CGI
Lupin III: The First sembra essere una gioia per gli occhi: guardate i dettagli del volto!

Il trailer del nuovo film del ladro gentiluomo non lascia dubbi: le animazioni sono perfette e finalmente siamo di fronte a un prodotto di qualità eccelsa. Andando nel dettaglio, si nota subito l’assenza degli errori più comuni elencati in precedenza: nessun mix di qualità altalenante tra 2D e 3D; niente character design troppo lontano dal modello originale; nessun ricorso al realismo estremo che possa avere esiti penalizzanti.

Lupin III: The First sembra essere esteticamente magnifico, probabilmente perché alla base sono state fatte delle scelte molto equilibrate e illuminate, sia in fase di produzione che di realizzazione. È evidente il grande lavoro degli animatori in particolare, che hanno saputo cogliere il vero spirito di Lupin, sia nel design che nelle movenze. Guardando il trailer non sembra che sia un personaggio diverso da quello che conosciamo, anzi sembra il nostro amico di sempre ma con un vestito nuovo. Forse siamo di fronte a uno dei rari casi dove la CGI definisce l’anima di un film, in senso positivo però.

I fan saranno anche felici di sapere che il creatore Kazuhiko Katō, poco prima di spegnersi ad aprile, aveva approvato il nuovo lungometraggio, dopo aver visionato parecchio materiale del film. Stando a quanto riporta il sito Carton Brew, aveva anche dichiarato: «Aspettavo da parecchio tempo un film di Lupin con animazioni in 3D. Ho dato un’occhiata ai personaggi e alla storia: sembra che questo Lupin sarà pieno di nuove sensazioni, e mi sto eccitando al solo pensiero di come andrà a finire».

Lupin III: The First ha tutte le carte in regola per diventare una pietra miliare, dimostrando di essere un punto di svolta per gli anime realizzati in CGI. Sarà fero o sarà piuma? Adesso possiamo rispondere con assoluta certezza: sarà piuma!