Intervista a Simone Giampaolo, animatore di Blue Zoo

A Torino, dal 23 al 27 ottobre, si è svolta la 18esima edizione di View Conference, il festival internazionale dedicato all’animazione e agli effetti speciali. Tanti i professionisti che abbiamo avuto il piacere di conoscere, e tra loro anche Simone Giampaolo, 28 anni, giovane talento svizzero che dal 2009 lavora a Londra per lo studio di animazione inglese Blue Zoo Animation. Ecco cosa ci ha raccontato, ma prima un video dei suoi lavori:

.È la tua prima View Conference?

No, è il terzo anno che partecipo a questo evento. Il primo anno mi sono occupato principalmente di recruiting e ho mostrato il video che racconta Blue Zoo. Lo scorso anno, invece, ho partecipato a un panel e quest’anno per la prima volta ho tenuto una master class.
Tenere una master class di questo tipo non è mai facile, c’è sempre il problema del target dei presenti da considerare. Può capitare che ci siano contemporaneamente persone con 5-6 anni di esperienza e studenti ai loro primi passi nel mondo dell’animazione. Quindi bisogna riuscire a impostare un discorso senza allontanarsi troppo dal livello degli studenti più giovani ma anche senza annoiare chi ha già sufficiente esperienza.

Com’è nata la tua passione per l’animazione? C’è stato qualche film che da piccolo ti ha fatto pensare che avresti fatto questo lavoro?

Disegnavo fin da bambino, soprattutto fumetti, e ho sempre scritto storie. Ma un giorno rimasi affascinato dalla visione de Il Re Leone; alla fine del film c’era qualche minuto di “making of” ed è stata l’occasione per vedere il lavoro degli artisti all’opera. Disegnavano e  copiavano dal vero gli gnu, i suricati, e i leoni che poi sarebbero diventati Pumbaa, Timon e Simba.

Anni dopo uscì Toy Story e anche quel film fu molto d’ispirazione. Quando ho scoperto che il modo di raccontare le storie con l’animazione era così potente, ho deciso che quella sarebbe stata la mia strada! Scrivere, illustrare e fare fumetti sarebbero rimasti un mio hobby, ma fare animazione sarebbe stato il mio futuro.

Immagino che questo sia uno dei motivi che ti ha portato in Inghilterra, a studiare e poi lavorare…

Sì, adesso sono ormai sette anni che vivo lì: tre anni di studio all’università di Bournemouth e più di quattro alla Blue Zoo. Londra offre un sacco di possibilità lavorative, è il trampolino ideale per iniziare la propria carriera in questo settore. Molti grandi film del momento sono stati girati a Londra, e ci sono degli ottimi studi di animazione nel Regno Unito. Ma non è tutto oro quello che luccica. Londra è una città un po’ aggressiva, da turisti sembra perfetta ma viverci può essere anche molto difficile.

Com’è stato lavorare con progetti come Lego Batman per Cartoon Network o Lego Star Wars Rebels per Disney Media? Brand che sono così grandi e seguiti…

Le prime settimane ero super entusiasta! Lavorare per la prima volta a progetti di questo tipo è fantastico perché pensi: “Oddio posso animare Obi-Wan, posso animare il cattivone, posso animare R2D2”! E vedi tutte queste icone trasformarsi in personaggi Lego… Abbiamo fatto lo stesso con gli Avengers e con Lego Batman. È sempre divertente trasformare personaggi in Lego, ed è sempre bello aver la possibilità di animare un personaggio che era il tuo idolo da bambino. Da piccolo mi travestivo da Batman, ora invece lo animo!
Però lavorare a progetti di questo tipo richiede anche molto tempo. Lavorare con Lego Star Wars, per esempio, vuol dire che le cose devono essere approvate da Lego, Disney, Disney Channel e LucasArts. Quindi l’iter è diverso rispetto ad altri tipi di progetti. 

Per concludere, quali sono i tuoi progetti futuri?

Stiamo facendo un nuovo cortometraggio animato che si chiama “Lynx and Birds“,  film indipendente di Blue Zoo. Non ci saranno più gli elfetti che si smutandano e corrono sulla neve come nel nostro lavoro precedente, è un progetto completamente diverso. Ci saranno varie creature, una lince, due uccellini e un po’ di palle pelose, ma mi fermo qui… non voglio spoilerare troppo!
Dopo questo corto l’idea è quella di iniziare il nostro primo lungometraggio, che è già in pre-produzione.
Ma naturalmente il mio sogno è quello di fare un mio cortometraggio personale. L’ho già scritto, ho già un’idea per quanto riguarda il visual style, però ora devo trovare il modo di realizzarlo. È il mio obiettivo per il prossimo anno. L’idea è quella di farlo in Inghilterra o di tornare in Svizzera e chiedere fondi lì. Sono aperto anche all’idea di fare crowdfunding. In passato per alcuni progetti Kickstarter ha funzionato molto bene e può funzionare ancora, però richiede tempo.

Non ho le idee molto chiare su questo aspetto ma so che ho voglia di raccontare storie e anche storie mie.

E noi non vediamo l’ora di vederle!