Dragon Trainer 2 da non perdere

171 milioni di dollari al box office americano, e 1 milione di euro in Italia nel primo giorno di programmazione. Mette le cose in chiaro la DreamWorks con il nuovo capitolo della saga di Dragon Trainer iniziata con il già fortunatissimo film del 2010, vincitore degli Annie Awards.

La regia è sempre quella di Dean De Blois (regista di Lilo&Stitch nel 2002, e uomo DreamWorks per eccellenza). Non lo affianca, invece, Chris Sanders che resta però nelle vesti di produttore.

Il film, nuovamente basato sui libri della scrittrice britannica Cressida Cowell, il secondo di quella che dovrebbe essere una trilogia (almeno nelle intenzioni di De Blois; pare invece che la casa produttrice punti anche a un quarto capitolo), è un capolavoro da tutti i punti di vista e sposta davvero in alto l’asticella per il mondo dell’animazione.

Se le fluide sequenze della Disney avevano incantato in Frozen, Dragon Trainer 2 lascia a bocca aperta per il livello di grafica a cui la casa di animazione è arrivata sui singoli personaggi. Un design di altissimo livello, specie per il lavoro di invecchiamento sul protagonista, e la precisione dei dettagli del viso, della pelle e dei muscoli, reso possibile dal nuovo software di animazione e illuminazione sviluppato dalla casa, che consente di percepire i particolari anatomici come mai prima d’ora.

Dragon Trainer locandinaAnche la trama non risparmia sorprese. La storia, infatti, si sposta in avanti di cinque anni rispetto al precedente capitolo, e Hiccup ormai ventenne (uno dei pochi protagonisti di film per bambini a raggiungere un’età così matura), è costretto ad affrontare le responsabilità del comando e a diventare una guida per la sua gente.

E’ una crescita diversa da quella a cui da sempre ci hanno abituato le storie per ragazzi. Qui non si tratta di passare dalla fanciullezza all’adolescenza. Hiccup affronta invece una crescita più dura, quella dall’adolescenza all’età adulta, con tutto il bagaglio di esperienze dolorose che essa comporta. La crudeltà della guerra insegnerà al protagonista la necessità di ricercare sempre la pace, fedele ai suoi principi di rispetto e tolleranza. Così Hiccup diventa un vero leader, accanto all’amico di sempre Sdentato e alla coraggiosa compagna Astrid.

Insomma un film dai mille pregi e rarissimi difetti che ha tutta l’aria di aprire un anno importante per la DreamWorks, visto la programmazione di altri due interessanti lavori: I pinguini di Madagascar (dicembre 2014) e Home (marzo 2015).