Chi siamo e dove andiamo? Allo ShorTS Film Festival, 5 corti animati per riflettere su società e scienza

Mai come in questi tempi ci siamo trovati a riflettere così profondamente sul ruolo della scienza nella nella nostra vita. Ricerca, progresso e tecnologia hanno inevitabilmente animato il dibattito di una società che vive a ridosso di mutamenti tra i più significativi della nostra storia, dal cambiamento climatico alla digitalizzazione di massa.

Quest’anno la scienza arriva anche allo ShorTS International Film Festival, nella sezione Science & Society, speciale sezione di concorso nata nel 2020 e dedicata ai corti provenienti da tutto il mondo, liberamente ispirati al motto di ESOF2020 “Freedom for Science, Science for Freedom” con l’obiettivo di raccontare il rapporto che lega tecnologia, scienza e società. Tra i cortometraggi in gara anche cinque corti di animazione che abbiamo particolarmente apprezzato!

AVARYA di Gökalp Gönen (Turchia, 20’)

Cortometraggio splendido, soprattutto per l’equilibrio tra i temi trattati, i dialoghi e l’animazione che porta lo spettatore a gustarsi fino in fondo questa storia emozionante. L’autore è riuscito a narrare con poesia e delicatezza il conflitto tra esistenza e sopravvivenza. Davvero meraviglioso.

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HOME AWAY 3000 di Héloïse Pétel, Philippe Baranzini (Francia, 11’)

Corto francese in stop-motion, senza dialoghi (ma le immagini parlano da sole). Narra le avventure di un cosmonauta che approda su un pianeta sconosciuto e si trova a dover gestire gli “attacchi” di un robottino, unico abitante del territorio. L’insolenza del droide ricorda simpaticamente R2D2 e gli sketch comici in stile Mr. Bean rendono il corto piacevole e divertente.

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DÉJEUNER SUR L’HERBE di Jules Bourges, Jocelyn Charles, Nathan Harbonn Viaud, Pierre Rougemont (Francia, 7’)

Questo cortometraggio mette in scena il crollo delle certezze di uno scienziato: gli ufo esisteranno davvero? Etienne lo scopre per caso durante un picnic romantico finito male. Dopo quello che ha visto, il protagonista affronta le cinque fasi del dolore, l’autore ce le mostra brillantemente come se il protagonista attraversasse un corridoio di stanze, finita una fase inizia subito l’altra e in ogni stanza ci mostra il nuovo stato d’animo. Alla fine, l’uomo di scienza arriva ad una conclusione e la scopre insieme allo spettatore.
Quello che colpisce di più di questo corto è la scelta dei colori utilizzati e le illustrazioni 2D, oltre che la particolare scelta del tema scienza e ufo.

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STORY di Jola Bankowska (Polonia, 5’)

La tecnologia è molto presente nella vita dei protagonisti, ma anche nella nostra; lo smartphone sempre acceso non ci fa vedere e vivere il mondo che ci circonda. Il regista c’entra il punto in pochi minuti, e con il suo corto ha la capacità di colpire e far riflettere. Animazione molto interessante che porta a porsi molte domande sulla propria giornata. Anche questo corto come il precedente ha utilizzato un’animazione in 2D molto minimal.
Qual è la prima cosa che fate appena svegli? Se la risposta è controllare il vostro smartphone, vi consiglio di guardare questo corto.

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CLACK di Jacopo Martinoni, Luca Peretti (Italia, 3’)

Come Story, anche questo cortometraggio fa riflettere sulla presenza degli smartphone nella nostra vita, ma non solo. La riflessione si sposta anche sulla facilità con cui la tecnologia rende reperibile qualsiasi cosa online, come le droghe. Tre minuti intensi, dove, quasi come se fosse un gioco, ci viene mostrata la realtà. Sicuramente la rivelazione di questa sezione.

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