Hotel Transylvania: il lato tenero dei mostri

Che i mostri hanno un cuore, ce lo ha spiegato bene la saga Twilight in anni di martellamento mediatico. E il messaggio è passato. Ma nel caso a qualcuno fosse sfuggito, ha pensato di metterci una parola in proposito anche l’animazione. Hotel Transylvania, l’ultimo prodotto Sony Pictures Animation, ripropone in versione ben più comica e spensierata la storia di un amore impossibile.

La protagonista è Mavis, la frizzante adolescente, figlia nientemeno che del famosissimo Conte Dracula. Perduta la madre, infatti, la piccola vampirella è cresciuta solo grazie alle tenerezze del padre affettuoso e apprensivo, che le ha insegnato a vivere, a volare e, naturalmente, a odiare gli esseri umani. Avvicinarsi ai centri abitati è una follia per i mostri, in quanto gli uomini sono considerati pericolosi, sempre in cerca di qualcuno da ammazzare. Ma prudenza e ragionevolezza non hanno mai fatto rima con adolescenza! Motivo per cui Mavis decide che gli uomini li giudicherà da sé, ora che sta per compiere 118 anni, diventando maggiorenne a tutti gli effetti!

Hotel transylvaniaÈ proprio a questo punto del divertente dramma familiare che tra padre e figlia si intrometterà qualcun altro: Jonathan, un simpatico e stralunato ragazzino con lo zaino sempre in spalla, che dovrà, suo malgrado, spacciarsi per l’improbabile cugino di Frankenstein e lavorare come party planner alla fastosa festa di compleanno organizzata da Dracula. Neanche a dirlo, tra i due ragazzini nascerà del tenero, mettendo così in moto il meccanismo di una trama davvero esilarante. Di tutte le animazioni Sony, Hotel Transylvania è certamente la più riuscita. Lo dimostra l’incredibile successo riportato negli USA, dove il film ha scatenato una vera e propria mania.

E si sa, dove girano i soldi arrivano i sequel: si pensa già al secondo. Gli ingredienti del successo? Innanzitutto l’abilità di Genndy Tartakovsky nel mantenere brillante la trama, con pochissime cadute di ritmo. I personaggi vantano un progetto grafico originale e le colonne sonore concludono la quadratura del cerchio. Da apprezzare l’adattamento italiano delle canzoni, che si mantiene vivace al pari dell’originale, e il doppiaggio riuscito di Bisio e Capotondi. Bello, limpido e romantico, Hotel Transylvania diverte, emoziona e lascia a cuor leggero lo spettatore a fine film; qualità fondamentale per un cartone animato.