Never Ending Man: il documentario sul ritorno di Hayao Miyazaki

Era il settembre del 2013 quando Hayao Miyazaki annunciò in via definitiva il suo ritiro dalle scene; il mondo dell’animazione ne rimase inevitabilmente sconvolto. Difficile immaginare uno scenario cinematografico privo di nuovi capolavori firmati dal più grande maestro dell’animazione giapponese. Ma a pochi anni dal ritiro molto è cambiato e lo Studio Ghibli si prepara a dare alla luce qualcosa di nuovo!

In questo documentario – distribuito da Nexo Digital, in sala il 14 novembre 2017 – c’è tutto quello che avete sempre voluto sapere sul maestro dell’animazione moderna: il suo genio creativo, il suo modo di lavorare e anche il suo modo di affrontare un declino che sarà sempre e solo fisico e mai artistico. Un vero e proprio tour nella quotidianità di Hayao Miyazaki, nelle sue giornate fatte di studio, disegno e caldo. Un invito a esplorare l’uomo prima ancora dell’artista. 75 minuti entusiasmanti in cui potrete seguire il grande maestro nella routine di tutti i giorni, dalla colazione al tavolo di lavoro, dalla scrivania al ramen sui fornelli. 

Ma è anche la storia di una decisione sofferta quella che ha voluto documentare il regista giapponese Kaku Arakawa. «Quando abbiamo reso pubblica la decisione di Hayao Miyazaki di volersi ritirare», racconta Toshio Suzuki, produttore dello studio Ghibli, «ho dovuto spiegare ai miei dipendenti che l’intero studio avrebbe chiuso. Lo Studio Ghibli era nato per produrre i suoi capolavori e non avrebbe potuto andare avanti senza di lui». Una decisione problematica da più punti di vista. «Negli anni ho plasmato la mia squadra a mia immagine», racconta Miyazaki, «ma col tempo ho finito per divorarla, mi sono nutrito del loro talento, era inevitabile. E ora nessuno è in grado di prendere il mio posto».

Tuttavia, quello che il documentario ci mostra non è la storia di un sipario che cala lentamente, al contrario, è la storia di una rinascita. Una rinascita che prende avvio dalla consapevolezza di Miyazaki di essere pronto a tornare all’opera, ma soprattutto di essere pronto ad accettare di poter morire prima di aver portato a termine i suoi ultimi lavori: «Ho capito che preferisco andarmene facendo il mio lavoro, piuttosto che aspettare la fine senza fare niente». Ed è proprio il desiderio di andare avanti che ha portato Hayao Miyazaki anche alla scoperta di una tecnica mai usata prima nei suoi lavori, la computer grafica.

Riuscirà il nostro maestro ad adattarsi alle nuove tecniche dell’animazione contemporanea? E soprattutto, riuscirà davvero a portare a termine il suo nuovo lavoro, il cortometraggio Boro il bruco? La data di uscita è stata fissata per il 2019, non resta che aspettare!