La Casa Lobo: la stop-motion angosciante e claustrofobica di León e Cociña

Opprimente, angosciante e claustrofobico, La Casa Lobo (The Wolf House), nuovo film dei cileni  Cristóbal León e Joaquín Cociña, presentato al Future Film Festival di Bologna, è un sorprendente capolavoro in stop-motion, emozionalmente sconvolgente e visivamente affascinante.

La storia ha come protagonista una giovane donna, Maria, in fuga dalla sua vita e dalla soffocante presenza di un Lupo che sorveglia ogni suo movimento. Trovato riparo in una casa nel bosco, Maria prova a lasciarsi il passato alle spalle, dimenticando il Lupo e tutto il male che la aspetterebbe là fuori se solo osasse uscire di nuovo. In questa casa Maria trova anche due maiali che decide di crescere come suoi figli, fino alla loro effettiva trasformazione in bambini.

 

La Casa Lobo / The Wolf House OFFICIAL TRAILER from Diluvio on Vimeo.

Realizzato in cinque anni, La Casa Lobo racconta attraverso il suo pungente simbolismo e le sue violente allegorie la storia della setta di origine tedesca chiamata Colonia Dignidad, che commise atroci violenze in collaborazione con la dittatura di Pinochet. Pur mantenendosi sempre su un livello rappresentativo che non lascia spazio al reale, il film riesce in una narrazione chiara e desolante delle violenze fisiche e psicologiche subite dalle vittime, anche grazie a una tecnica che declina la stop-motion in senso fortemente artistico, mostrando scopertamente la composizione delle scene e componendo le sequenze come un’opera d’arte in fieri, in grado di arrivare facilmente al cuore dello spettatore. 

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La Casa Lobo, presentato anche al Festival internazionale del cinema di Berlino, ha vinto la menzione speciale del Future Film Festival “per la ricerca espressivo-narrativa, che coniuga la necessità autoriale con l’impasto visivo”.